tag:blogger.com,1999:blog-36830761.post6372585812389567474..comments2022-04-01T16:40:39.301+02:00Comments on Condizioni Umane: Il dibattito sulle famiglie omosessuali: un punto di vista filosoficoUnknownnoreply@blogger.comBlogger7125tag:blogger.com,1999:blog-36830761.post-91253604652359684912013-01-20T19:22:05.470+01:002013-01-20T19:22:05.470+01:00Un argomento che da un pò di tempo a questa parte ...Un argomento che da un pò di tempo a questa parte sta balzando ai nostri occhi, anche se non lo vogliamo, è l'omosessualità. Politici, pedagogisti, giornalisti, sociologi e la Chiesa, tutti ne parlano cercando di studiare il problema secondo le proprie idee e convinzioni. Ma qual'è la questione per la quale molte persone si sono mosse e si stanno dando da fare, in modo tale da sottolineare la parità di diritti? Il problema l'avevano scritto nel proprio corpo quelle donne che sono state arrestata in piazza San Pietro, a Roma, le quali si facevano portatrici della possiblità da parte delle coppie omosessuali di adottare bambini.Molti, sentendo questo, darebbero sicuramente ragione alle forze dell'ordine che hanno solamente compiuto il proprio dovere. A mio parere bisogna soffermarsi un attimo su tale argomento e riflettere sul perchè accade tutto ciò. Secondo la tradizione cristiana, ma anche secondo la scienza, vi sono due figure genitoriali: il padre e la madre, no due padri, no due madri. Alla base di questo sta quindi il fatto che un bambino non potrebbe crescere in armonia, poichè si sentirebbe disorientato e non riuscirebbe a distinguere le due figure. Le conseguenze di questo disorientamento potrebbero essere comportamenti aggressivi o atti violenti sugli altri e su se stesso. Bisogna però guardare anche l'altra faccia della medaglia. Un bambino che viene adottato da una coppia gay, certamente non crescerà per forza come gli altri, ma ciò non toglie il fatto che questa coppia possa dare lo stesso affetto o adirittura il doppio. Penso quindi che il problema non sia tanto il fatto dell'adozione da parte di queste persone che la società etichetta come "diverse", ma piuttosto il problema di educare la società ad uscire dagli scchemi ricorrenti e cercando di dar vita ad un proprio pensiero, studiando i pro e i contro delli situazioni. Siamo tutti capaci a dare un giudizio non essendo cinvolti, ma nel momento in cui lo sei le cose cambiano e anche tu vuoi lottare perchè ti venga riconosiuto lo tesso diritto che per gli altri è una cosa naturale, ma che ti cambia enormemente la vita.Antonio Torresannoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-36830761.post-91921472306388594492013-01-20T11:16:36.037+01:002013-01-20T11:16:36.037+01:00La sentenza della Cassazione sulla possibilità da ...La sentenza della Cassazione sulla possibilità da parte di una coppia omosessuale di avere a carico un figlio e quindi occuparsi della sua educazione, ha riportato alla luce un tema molto dibattuto e ha segnato una svolta importante rispetto a questo argomento.<br />Io personalmente sono a favore dell’uguaglianza dei cittadini, soprattutto quando si tratta di diritti umani. Le persone omosessuali non sono un’eccezione, esprimono una specifica sessualità, che esiste da sempre anche in natura. Per questo considero assolutamente abominevoli gli atti di discriminazione o violenza nei loro confronti.<br />In merito al matrimonio o alla possibilità di avere figli, la questione è però più delicata; parlandone anche con il professore di religione, che ci ha fatto ragionare, ho potuto ampliare maggiormente la mia prospettiva. Bisogna innanzitutto chiedersi se sposarsi e avere dei figli si possono considerare diritti, o sono solamente delle scelte di vita.<br />Penso dunque sia giusto, in relazione al matrimonio, trovare delle soluzioni istituzionali alternative all'unione matrimoniale. In questo modo le coppie gay che si amano potrebbero legalizzare la loro unione, e il matrimonio nel suo valore tradizionale non perderebbe di senso. E’ ancora una volta la politica che, prima di chiunque altro, deve rinnovarsi, svecchiarsi, comprendere e risolvere i problemi della gente, smettendola di garantire i privilegi di pochi.<br />Rispetto alla questione educativa, sono d’accordo con gli psicologi che ritengono indispensabile per la crescita del bambino la presenza di un padre e di una madre: questo significa maturare la consapevolezza di sé, capire la differenza con l’altro sesso imparando ad amare le differenze di genere, significa anche in una vita futura rapportarsi meglio con l’altro sesso, avendo la possibilità di scegliere poi liberamente il proprio orientamento sessuale. Soprattutto il rapporto con la madre è fondamentale, fin dai primi giorni di vita.<br />Certo è che la cosa migliore che una famiglia può creare è l’amore, l’affetto, il sostegno sempre e comunque. Per questo la sentenza della Cassazione è positiva, perché ha saputo prendere la decisione giusta per il bene del figlio.<br />In conclusione, non essendoci ancora una legislazione a questo proposito, per il momento ritengo che sia necessario valutare pro e contro di ogni singolo caso, con il chiaro obiettivo di tutelare soprattutto i diritti dei bambini.<br />Elena Mula 5 APnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-36830761.post-13082074227162920902013-01-18T19:58:41.690+01:002013-01-18T19:58:41.690+01:00Sembra quasi che questo caso sia stato un pretesto...Sembra quasi che questo caso sia stato un pretesto per portare alla luce una questione ormai consolidata da tempo: l’ omosessualità. Ci definiamo una società democratica eppure leggendo questa parola molti si trovano ancora spiazzati, non ne comprendono ancora il senso, e si rifiutano di accettarla. La natura di un qualsiasi essere vivente infatti ci suggerisce che l’ uomo e la donna sono destinati alla procreazione. L’ omosessualità a livello biologico non può dare origine a una prole. Eppure questa c’ è sempre stata e la sentenza della Corte di Cassazione ha fatto esplodere nuovamente la Chiesa, già da tempo schieratasi contro anche l’ aborto e l’ eutanasia. Il problema è che in questo caso la Corte di Cassazione ha fatto il bene del bambino, riconoscendo nella denuncia del padre una questione di pregiudizio e di valore etico e religioso, dato il fatto che egli stesso lasciò il bambino alla madre quando aveva solo 10 mesi. La questione sollevata è che però il bambino crescerà in una famiglia omosessuale, senza perciò avere la figura paterna. C’ è da chiedersi quindi quali siano i riscontri a livello educativo. A tal proposito il filosofo morale Adriano Pessina, docente di Bioetica all'Università Cattolica di Milano, sostiene: «Come tutti i dati della scienza vanno verificati, ma il problema va posto all'origine e non guardando i risultati. Di fatto ci sono bambini equilibrati che sono stati allevati da famiglie poligamiche, o che sono cresciuti in orfanatrofio. Il problema resta un altro: qual è il contesto ideale nel quale pensare lo sviluppo della persona? Le differenze fra maschile e femminile sono un aspetto decisivo dell'umano. Che non può essere negato». Giustamente è corretto affermare che a livello educativo il bambino debba crescere in una famiglia composta da un padre e da una madre, però molto spesso accade che anche in una famiglia in cui il padre e la madre sono presenti, nella realtà la figura di uno di loro manca, o perché separati o per mancanza di responsabilità. L’ unico che alla fine ne risente è proprio il bambino, che magari, perché no, in una famiglia con due ‘madri’ o due ‘padri’ sarebbe cresciuto con più armonia. Forse quindi è importante guardare caso per caso come è avvenuto per la sentenza della Cassazione che ha guardato al bene della persona a prescindere se la madre fosse etero o no.Elena Giacomin 5APnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-36830761.post-23409940032001541772013-01-18T18:32:18.081+01:002013-01-18T18:32:18.081+01:00Viviamo nel XXI secolo, la famiglia sta cambiando,...Viviamo nel XXI secolo, la famiglia sta cambiando, essa è in continua evoluzione, è un’ entità in fieri. Proprio perché sta subendo delle modificazioni è impensabile credere che si possa rimanere ancorati a concezioni, valori e tradizioni antiche. A mio parere nella polemica sulla questione dell’affidamento di bambini a coppie omosessuali si perde, spesso, il vero focus della questione; si cade troppe volte in stereotipi, luoghi comuni,presunte verità che non fanno il bene del bambino. Cosa si intende per coppia? Tale termine viene oggi usato per indicare due persone (senza distinzioni di sesso,etnia ecc..) che, motivate da un legame, decidono di stare assieme. Quel’è il problema se vogliono dare parte di quell’affetto ad un figlio? L’importante è che si agisca sempre in vista del suo bene, perché, questo è l’importante: il bene del bambino.<br />Forse dietro alla frase che comunemente si sente “c’è bisogno di un padre e di una madre” si vuol dire che è meglio per i bambini crescere in una famiglia conforme alla norma, altrimenti la diversità li renderà infelici; il bisogno del padre e della madre è il bisogno di essere uguali agli altri. Ma quale diversità? E’ ancora valida l’accezione che diamo a questo termine? Forse no. La diversità non è uno svantaggio, ma è una peculiarità, una cifra caratterizzante che non deve essere vista come un fattore limitante la propria libertà e la propria possibilità di vivere serenamente nella società. <br />Marina Busiello 5^Apnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-36830761.post-76485615035485944272013-01-17T23:35:52.729+01:002013-01-17T23:35:52.729+01:00Circa questo argomento ritengo prematuro schierarm...Circa questo argomento ritengo prematuro schierarmi nettamente perché, prima voglio documentarmi presso altre e diverse fonti per sanare alcuni chiarimenti. <br />Tuttavia, da una parte sono favorevole all'adozione di figli da parte di coppie omosessuali perché ritengo che lo scopo del gesto dell'adozione, in se, sia favorire il bene del bambino dandogli affetto. <br />Circa la questione dello squilibrio psicologico del bambino provocato dall’aver genitori dello stesso sesso, ritengo che, sempre mettendo in primo piano il bambino, questi non viva angosciato ma viva bene avendo affetto. Esistono casi in cui un bambino vive con una sorella e una zia, oppure con un cugino e un fratello; i bambini ricevono affetto da essi, pur non trattandosi di genitori.<br />E’ normale che il bambino conservi un senso di una carenza dovuto all’assenza di una figura genitoriale. A dimostrazione di ciò basta pensare agli sfortunati casi di un figlio a cui è venuta a mancare una figura genitoriale durante il periodo della prima infanzia: questo tenderà a manifestare insicurezze, richiesta di maggiore affetto o riconoscenza o supporto. Ma è un fenomeno normale. <br />E’, poi, possibile aiutare il bambino che non ha entrambe i genitori facendo ricorso ad altri legami sociali: la coppia, sia essa eterosessuale o omosessuale non vive isolata, ma ha legami con altre persone che possono stare vicino al figlio.<br />D’altra parte, ciò che mi impedisce di dare la mia posizione pienamente favorevole a questa questione è il seguente fatto: il voler ottenere come diritto il fatto di avere un figlio adottato sembra non un gesto di affetto verso questo ma piuttosto un atto egoistico dei “genitori” o un soddisfacimento di un piacere.<br />Concludo il mio commento citando la frase del filosofo Pessina “discutiamone, impariamo dagli errori che sono stati fatti, «apriamo un tavolo, senza ideologia».<br />Carla Ceccato 5APnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-36830761.post-66188449947262783832013-01-17T20:04:27.793+01:002013-01-17T20:04:27.793+01:00Grande polemica ha portato la decisione della Cort...Grande polemica ha portato la decisione della Corte di Cassazione sull'affidamento del figlio alla madre che convive con un'altra donna. Secondo me, la Corte di Cassazione ha fatto una scelta giusta e coerente con la società in cui viviamo che deve aprirsi sempre più a nuovi valori e scelte eduative. Siamo sempre stati abituati a vivere in una società in cui ogni individuo aveva una mamma e un papà; ma perchè non avere anche due papà o due mamme? Sicuramente credo che anche genitori dello stesso sesso possano dare affetto, protezione e sicurezza ai propri figli anche maggiore di due genitori eterosessuali che maltrattano i figli, non danno loro affetto, soddisfazioni, aiuto,...Non può essere questo un nuovo tipo di famiglia che permetta di diminuire il tasso di bambini orfani e poveri presenti nei paesi in via di sviluppo dando loro amore, possibilità di istruirsi, insomma, di vivere una vita "normale" come ogni altro bambino del mondo? Questo, ovviamente, porterà diversi rischi. Sicuramente rappresenterà uno svantaggio per un individuo figlio di una coppia gay poichè potrà essere discriminato, escluso, avere meno possibilità di accedere a livelli alti di istruzione perchè, ad esempio, potrebbe incontrare nel suo percorso scolastico insegnanti contrari alle famiglie gay che mostrano il loro dissenso ostacolando la sua vita scolastica. Ritengo che, piano piano, la nostra società accetterà sempre più i matrimoni gay e la loro volontà di avere figli. Nell' età Vittoriana, ad esempio, non si accettava la nascita di figli al di fuori del matrimonio, tanto che questi venivano uccisi appena nati o venivano portati nei monasteri o nelle chiese; nell'età contemporanea, invece, questo fenomeno è largamente diffuso talmente tanto che il numero di coppie che convivono e hanno figli è maggiore di quelle che si sposano. La stessa situazione, secondo me, accadrà per questo fenomeno. La nostra società dal non approvare i matrimoni e le adozioni da parte di gay, diventerà sempre più tollerante facendo anche delle leggi per tutelarli e aiutare i loro figli. Nell' articolo di Daniela Monti presente nel Corriere della Sera del 4 Gennaio 2013, p. 20, alla domanda posta alla psicanalista Silvia Vegetti Finzi sul Corriere della sera "E' giusto che gli omosessuali abbiano figli?" lei ha risposto no spiegando l'importanza di crescere «con entrambe le figure genitoriali». Sono d'accordo con Finzi per il fatto che i bambini hanno bisogno di una figura paterna e materna, come sotiene la chiesa, ma sono veramente capaci di garantire loro tutto ciò di cui hanno bisogno? Certamente, viste tutte le separazioni e le conseguenze psicologiche causate da queste ai figli di genitori divorziati, non si può affermare che i figli crescono in un ambito familiare felice e stimolante dal punto di vista intellettuale. Per il presidente del Pontificio consiglio della famiglia, Vincenzo Paglia, «l'adozione dei bambini da parte degli omosessuali, porta il bambino a essere una sorta di merce, cioè: come ho diritto a questo, ho diritto anche a quell'altro». Proprio perchè il bambino non è una merce esso ha il diritto di vivere in una famiglia che lo ama e lo protegge e non con una in cui non è felice o in cui il padre o la madre lo maltrattano. Per questi motivi concordo con la deputata del Pd Paola Concia, intervistata da Messaggero e Sole 24 Ore che esprime il suo punto di vista riguardo la decisione della Corte di Cassazione con queste parole: «La sentenza, all'avanguardia, lucida e di buon senso, può rappresentare finalmente la spinta necessaria alla politica per legiferare su questi temi». Giulia Zuccato 5^APnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-36830761.post-21310219836483509122013-01-15T21:45:33.198+01:002013-01-15T21:45:33.198+01:00Parto precisamente da una frase ripresa dall’artic...Parto precisamente da una frase ripresa dall’articolo di Daniela Monti, dal Corriere della Sera del 4 Gennaio 2013, p. 20: “Se sono omosessuale devo dunque rassegnarmi a non avere figli: è così?”. Se mi venisse posto un interrogativo simile, magari anche per un semplice sondaggio, personalmente la mia risposta sarebbe un no. Altre però sembrano essere le opinioni prevalenti a riguardo come, ad esempio, quella di Silvia Vegetti Finzi che nega la possibilità a coppie gay di avere figli perché ritiene indispensabile la figura di entrambi i genitori, ma basta anche solo limitarsi a guardare le reazioni che ha avuto la Chiesa, che afferma “i bambini non sono merce”, e le polemiche che essa ha scatenato in questi giorni contro le sentenze della Corte di Cassazione che ha detto sì all’adozione da parte delle coppie gay. Ci tengo a precisare anche che tutto quello che emerge dai vari dibattiti che vengono fatti non deve togliere l’attenzione di nessuno di noi sul fatto che ancora oggi in Italia le coppie gay non hanno nessun diritto, al contrario di quanto accade invece in molti altri Paesi europei. Io comunque non nego che la figura di una mamma e di un papà siano importanti per un bambino e per la sua normale crescita ma non credo che questo sia altrettanto indispensabile e obbligatorio, soprattutto in alcuni casi. Sono dell’opinione che per un figlio sia meglio avere al suo fianco due papà o due mamme che si rispettano e si vogliono bene piuttosto di un papà e una mamma che stanno assieme per sacrificio o per fare un favore al bambino che necessita la presenza di due figure adulte. Ritengo quindi che, così come una coppia eterosessuale ha la possibilità di adottare un bambino anche una coppia gay deve avere lo stesso diritto in quanto essi non sono dei malati o dei complessati ma sono solamente persone normali che hanno fatto una scelta di vita diversa per una serie di circostanze personali. Lo stesso problema poi potrebbe anche valere, come è già successo, per una coppia di persone non italiane che sceglie di adottare un bambino, in Italia, ma che questa loro richiesta viene rifiutata perché sono due persone extracomunitarie e non possiedono quindi tutti i “requisiti” adeguati per una giusta adozione. Concludo citando una frase di Obama presente nella risposta alla lettera ricevuta da una bambina, figlia di una coppia gay, che lo ringrazia per “essere d’accordo che due uomini possono amarsi” : “In America non ci sono due famiglie che siano uguali. Noi celebriamo questa diversità. E riconosciamo che a prescindere che si abbiano due papà o una mamma quello che conta più di tutto è l’amore che mostriamo l’un l’altro. Tu sei molto fortunata ad avere due genitori che si prendono cura di te.”Anita Cendron 5BPnoreply@blogger.com