Qualche giorno fa sulla "Stampa" Massimo Gramellini ha raccontato la storia di una ragazza diciassettenne di Mittweida, in Sassonia, intervenuta in difesa di una bambina extracomunitaria di sei anni, che quattro "naziskin" stavano molestando nel parcheggio di un supermercato. Mentre la bimba si metteva in salvo grazie all'intervento della ragazza, i neonazisti hanno infierito contro la ragazza, incidendole con un coltello una svastica su un fianco e tentando di sfregiarle la guancia scrivendoci la runa delle SS. Per fortuna la ragazza si è divincolata ed è riuscita a fuggire. Poco distante un gruppo di adulti, pur avendo assistito all'intera scena, non ha mosso un dito per avvertire la polizia.
Come scrive Gramellini, "d'ora in poi, ogni volta che in omaggio alla generalizzazione imperante, starò per scrivere che "i giovani d'oggi" sono più cinici e feroci delle generazioni che li hanno preceduti, mi ricorderò della ragazza tedesca che rischia la pelle per una bambina che forse non conosceva nemmeno. E di quegli adulti al balcone, a guardare".
Come scrive Gramellini, "d'ora in poi, ogni volta che in omaggio alla generalizzazione imperante, starò per scrivere che "i giovani d'oggi" sono più cinici e feroci delle generazioni che li hanno preceduti, mi ricorderò della ragazza tedesca che rischia la pelle per una bambina che forse non conosceva nemmeno. E di quegli adulti al balcone, a guardare".