George L. Mosse
Il razzismo in Europa. Dalle origini all'olocausto (1978)
Roma-Bari, Laterza 1985 e 2008
302 pp.
"Tutti i razzisti si attenevano a un certo concetto di bellezza, quella bianca, classica, ai valori tipici della classe media, cioè il lavoro, la moderazione, l'onore, e tutti pensavano che questi valori si rivelassero tramite l'aspetto esteriore... Il razzismo assegnava a ciascun individuo un ben preciso posto nel mondo, dando di ognuno, in quanto persona, una definizione e fornendogli, con una chiara separazione tra razze 'buone' e razze 'cattive', un'interpretazione dello sconcertante mondo moderno nel quale viveva... L'osservazione del male dimostra come l'aspirazione dell'uomo a un mondo felice e sano possa essere piegata a una conclusione in origine assolutamente imprevista, ma tuttavia implicita a quel determinato mito".
Il razzismo in Europa. Dalle origini all'olocausto (1978)
Roma-Bari, Laterza 1985 e 2008
302 pp.
"Tutti i razzisti si attenevano a un certo concetto di bellezza, quella bianca, classica, ai valori tipici della classe media, cioè il lavoro, la moderazione, l'onore, e tutti pensavano che questi valori si rivelassero tramite l'aspetto esteriore... Il razzismo assegnava a ciascun individuo un ben preciso posto nel mondo, dando di ognuno, in quanto persona, una definizione e fornendogli, con una chiara separazione tra razze 'buone' e razze 'cattive', un'interpretazione dello sconcertante mondo moderno nel quale viveva... L'osservazione del male dimostra come l'aspirazione dell'uomo a un mondo felice e sano possa essere piegata a una conclusione in origine assolutamente imprevista, ma tuttavia implicita a quel determinato mito".
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